
Spartà Santino, Vip tra il diavolo e l'acqua santa
Prodotto nr.: | AD28 |
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Anna Falchi, commentando il primo comandamento, rimane affascinata dalla potenza di Dio unita alla bontà; Nino Manfredi pronuncia spesso il nome del Signore, ma non sa se lo nomini invano o lo invochi; Alberto Sordi, dopo avere santificato le feste sulla terra è ormai in perenne adorazione nella “Candida Rosa”; Valeria Marini continua ad osservare il quarto comandamento, anche se é affiorato tempo addietro qualche dissapore con i genitori; per Licia Colò “Non uccidere” è assurto ad emblema etico della vita e a tamburo ecologico delle sue trasmissioni; Michele Mirabella ammette la validità del sesto comandamento, pur nell’attuali sfrenatezze sessuali, ma resta perplesso dinanzi alla sua piena osservanza;Tullio Solenghi giura di non avere rubato consapevolmente gag ai colleghi; Claudia Pandolfi non sì è adoperata con volontà a dire falsa testimonianza; Manuela Arcuri, pur avendo avuto diversi fidanzati, non ha mai rubato «l’uomo delle altre” e in ogni caso, sposerebbe in chiesa al momento opportuno; Paolo Villaggio è convinto che desiderare la roba degli altri e peggio impossessarsene, diventa immorale.
Nei Sette vizi capitali ognuno dei vip ha riconosciuto fuori dal confessionale, senza imbarazzi anacronistici, con l’anima nelle mani, seraficamente semplici, il proprio peccatuccio.
Giulio Base ha già capito che per essere umile e non superbo, bisogna sentirsi piccoli dinanzi al prossimo; Ramona Badescu si sforza per superare l’avarizia col compiere atti di generosità; Yvonne Sciò tiene lontana la lussuria impegnandosi nello sport e “disturbando” nel momento più impellente il Padre Eterno; Antonella Clerici, che è stata qualche volta fumantina, mette in pratica da tempo, l’insegnamento del Signore “Imparate da me che sono mite di cuore”; Vanessa Gravina, cosciente dei propri pregi, accetta senza invidia e per un completamento umano, anche quelli degli altri; Luana Ravegnini sta mantenendo l’impegno di essere una brava p. r. di se stessa col mettere in un angolo l’accidia; Carlo Verdone mi ha promesso, e credo alla sua parola, che saprà resistere ai cannoli e alla cassata siciliana, per non darla vinta all’ultimo dei vizi capitali: la gola.