
Seddio Pietro, I personaggi delle maschere nude
Prodotto nr.: | AD341 |
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Lo spunto, perché mi accingessi a scrivere questo "saggio" sui personaggi pirandelliani, sotto forma di Dizionario (o Antologia), mi è stato dato dall’aver avuto tra le mani l’interessantissimo libro Dizionario dei Personaggi di Romanzo di Gesualdo Bufalino che, seppur con ritardo, ho tanto apprezzato e che ha costituito l’idea e la traccia dalla quale partire, pur intendendo proporre ben altro tipo di analisi. Confesso il mio perenne interesse per l’opera di Luigi Pirandello. E’ stato costante sia perché per lunghissimi anni ho vissuto ad Agrigento, avendo avuto l’opportunità di collaborare artisticamente, in qualità di Direttore Artistico e Regista con il Piccolo Teatro Pirandelliano (e poi a Pavia con la Cooperativa Piccolo Teatro "Italo Agradi") ed anche perché ho avuto la fortuna d’incontrare, per alcuni anni, estimatori importanti che mi hanno aiutato nel percorso artistico che ancora oggi ricordo con stima, affetto, ammirazione e che voglio menzionare in questa mia nota.
Intendo riferirmi al professore Ruggero Jacobbi, studioso insigne ed artista completo, nonché espressione incomparabile d’una ineccepibile onestà intellettuale, la cui scomparsa mi ha lasciato un vuoto, così come intendo parlare del professore Andrea Camilleri del quale ancora oggi mi onoro di essere stato, in occasione di alcune Settimane Pirandelliane, che si tenevano annualmente al Caos, suo aiuto regista.
Attività che ho continuato, come detto, a Pavia, dove in un secondo tempo sono approdato, riproponendo l’opera Diana e la Tuda di Luigi Pirandello, unitamente alla rappresentazione di altri testi di autori quali Ionesco, Sartre, Malaparte, Garcia Lorca, ecc.
Mi avvalgo di una nutrita produzione che abbraccia la saggistica, la poesia, la scrittura drammaturgica e il romanzo e proprio da qualche mese circolano un romanzo Il caso Argento ed un saggio Il Teatro Giapponese tra Miti e Realtà, nonché altri due saggi su Giuseppe Parini e Guido Gozzano, pubblicati in questi giorni dall’editore Nicola Calabria.
Spinto solo da tale sentimento, sempre presente, oltre alla pubblicazione del citato saggio, ho deciso di scrivere questo libro per dare una visione d’assieme (pur nella sua peculiarità) dei Personaggi (tantissimi) che si trovano a vivere all’interno delle molte opere teatrali, alcune poco conosciute alla grande massa di lettori.
Ho pensato di suddividerli per "lettera" (tenendo conto dell’alfabeto) così ogni Personaggio sarà facilmente individuato e dello stesso sarà tracciato un profilo sufficiente per una esatta identificazione (appunto).
Occorre sottolineare che le indicazioni date sono quelle scritte proprio da Pirandello, le quali, nel corso della evoluzione scenica, a volte subiscono delle variazioni che interessano i successivi atti.
Quindi è da ritenere che ci si riferisce, per la maggior parte, di annotazioni desunte dall’indicazione iniziale.
Spero di avere, con tale libro, contribuito a far conoscere l’opera di questo Grande, con particolare riferimento alla tipologia dei Personaggi, fermo restando il concetto che continuo a considerarmi un modesto operatore culturale con la sola presunzione ch’è quella di amare, ammirare il premio Nobel e per evidenziare tangibilmente tali presupposti, mi permetto di presentarlo al pubblico che ancora trova piacere nel leggere testi comprensibili quanto completi ed anche interessanti (aggiungo io).
Certo di non mancare di rispetto ai due illustri personaggi citati, con il senso della mia imperitura riconoscenza per avermi onorato della Loro attenzione e fiducia, intendo dedicare il presente saggio proprio all’indimenticabile prof. Ruggero Jacobbi e al prof. Andrea Camilleri del quale continuo ad essere un Suo estimatore, felice per il grande successo letterario che lo interessa e lo coinvolge e lo seguirà all’infinito.
Un grazie anche al mio carissimo amico Prof. Nuccio Mula, scrittore e critico letterario, che tanto sostentamento culturale riesce a darmi e soprattutto perché dà completezza ai miei lavori attraverso le sue "dottissime" Prefazioni le quali suscitano, nei lettori, sicuro interesse.
In questa personale espressione di riconoscenza voglio accomunare anche la mia compagna, Caterina Sorbo, che coopera notevolmente affinché i miei lavori abbiano il meglio sobbarcandosi, per questo, l’onere di leggerli attentamente contribuendo, in tal modo, ad evitare ogni errore o mia inevitabile disattenzione riuscendo a condividere con me il peso che ogni opera, nella sua elaborazione, comporta.
Mi piace ultimare questa Nota con il riproporre un pensiero del Maestro, a conforto di quanto da me asserito.
"Per il popolo la storia non è scritta; o se è scritta, esso lo ignora o non se ne cura; la sua storia esso se la crea, e in modo che risponda ai suoi sentimenti e alle sue aspirazioni".