
Papili Patrizia, Il Doppio
Prodotto nr.: | AD738 |
Paghi solo: | € 10,00 |
Perché il doppio? Perché questo titolo? Non me lo ha rivelato l’autrice, ma leggendo le poesie contenute in questa raccolta di Patrizia Papili, credo di averlo compreso: il “doppio” nella vita, il “doppio” nella valutazione delle cose; il “doppio”, infine, nel modo di sentire ed intendere le circostanze che scandiscono la sua esperienza esistenziale. La nuova raccolta narra in modo asciutto e sobrio ricordi, sentimenti e paure - soprattutto paure – della bambina che fatica a crescere e della donne, ormai matura, che delle speranze di un tempo ha mantenuta intatta la forza. Un velo di tristezza accompagna ogni parola , anche la più solare e gioiosa. « Lei era disperata ma amava la vita»: è qui il cuore del doppio, nella tonalità tragica che dipinge i personaggi, le storie, le idee e diventa capace di convivere con la speranza e la bellezza e soprattutto, più forte di tutto, con l’amore. «Apparire scomparire intatto l’amore contatto con il dolore». E così, se «oltre il muro c’è la notte più nera», e nel cielo «nessuna stella a farci da lampione», se «un cane abbaia inferocito per la mancanza di luna», il tenero bacio di chi ama dispone il cuore ad un’altra possibilità, ad un sogno che si rinnova. «Ti salverò andiamo a camminare sull’acqua troveremo il fresco per addormentarci sereni». E allora la sofferenza, raccontata nelle forme della disillusione, del rimpianto, della caduta di senso, non è mai del tutto disgiunta dal bisogno di vita, una forza tenace che spinge – oltre la realtà vissuta – ad immaginare mondi incontaminati ed ancora possibili, perfino il ricordo di chi non è più si apre al futuro per bisogno di vita ulteriore: «Non andare via, sarò perdutamente sola […]la tristezza invaderà i miei giorni […]Cara madre torna a volare sui miei sogni […]ho bisogno di darti un bacio, una carezza cosa che non ho fatto in vita per pudore e dolore». Tutto è, dunque, ancora possibile, anche ciò che non è stato, anche ciò che si è perduto, purchè ci sia ancora un sogno, un’emozione, la voglia di imparare e rincominciare ad ogni istante. Le immagini e le parole della raccolta Il doppio sono attraversate da una tragica antropologia della luce, un leit motiv che trova la sua bellissima sintesi nella trascrizione dell’essere umano, solo, stanco, fragile, malato al quale nessuno può togliere, però, la capacità di cantare libero e di sperare che il suo cuore possa ancora «battere per un’emozione».
Prof. Bianca Maria Ventura