Concetta Rundo Mazzone, Un battito d'ali

Concetta Rundo Mazzone, Un battito d'ali

Prodotto nr.: AD754
Paghi solo: € 5,00

La presente raccolta di 15 poesie inedite di c. rundo mazzone, attraverso un adeguato filtro critico, non fa altro che offrire al lettore una ulteriore conferma di continuità ispiratrice dell’autrice, la quale, seguendo il filo dorato dell’itinerario poetico già, ormai da tempo, felicemente intrapreso, tende a sviluppare motivi e tematiche che sono congeniali alla sua particolare sensibilità d’animo, non senza dare altresì sfogo, con rinnovato slancio, a motivi e stati psicologici, anche su base etico-sociale.

L’essenza di queste nuove creazioni poetiche si sostanzia e prende corpo e vigore entro la sfera di un travaglio intimo e attraverso sensazioni emotive, che avvicinando la poetessa verso una spirale prettamente spirituale e religiosa, che a volte, tocca adirittura la realtà escatologica, da cui però non viene esclusa la realtà contingente nelle sue mutevoli dimensioni esistenziali.

Ed ecco come, a questo proposito, la notte venga presa nella sua precisa funzione protettiva contro tutte le brutture di una società stravolta e inficiata da tante forme di perversione e di ombre malefiche, mentre la voce della poetessa si fa canto, anelito e preghiera: "Amo / il tuo silenzio NOTTE / la tua / dolcemente distesa sulle cose / ALA D’OBLIO".

Nè il fiele amaro del dolore e dell’angoscia cessa di posarsi sulle ferite fisiche e morali dell’autrice, anzi la sua lama si fa purtroppo sempre più tagliente ed allora, ecco che la ricerca di una consolazione diviene progressivamente più intensa ed affannosa: dio inanzitutto interviene con la sua luce provvidenziale e balsamica a tergere tante lacrime, a lenire tanti affanni; ma dalla luminosa e beatificante presenza di Dio non si discosta spesso la voce soave dell’amicizia, che distende le proprie ali sulle sofferenze altrui.

Nella perenne ricerca di un ideale rifugio di quiete, disogni e di serenità, l’anima della poetessa, dopo un inquieto turbinio di pensieri angosciosi, ecco che si incammina verso la giusta via della calma e del soave assaporamento di quella luce di speranza, che non è mai sazia di alimentare il suo cuore.

Il peso della solitudine e di un recrudescente dolore tornano ancora ad abbattersi come vento impetuoso sull’anima stanca dell’autrice cosicchè interviene con reinterata intensità l’immagine fraterna dell’amicizia, che diviene tenerezza, potenzialità di forza, elemento risolutivo capace di difendere una vita oppressa da tante ricorrenti illusioni, da tanti crucci, da tanti sogni miseramenti infranti: "A te / amica mia / potrò dire / quante / ogni passo / mi sia costato / lacrime di affanni".

Nella poesia di questa raccolta ritorna sovente il richiamo alla Notte non solo come immagine pittorica, non solo come raffigurazione simbolica di pace e di acquietamento interiore, ma anche come sorgente inesauribile di fede, come invito pressante alla preghiera, come dolce sospiro di cielo.

In tali condizioni di spirito, fra un aereo battito d’ali, fra un ansia incessante di amore e di pace universale, in un crescendo continuo di affetti e di slanci, la poetessa, lungi dall’appagarsi di rimanere arroccata sulla propria isolata individualità, allarga il circuito del suo orizzonte ispirativo verso una realtà decisamente cosmica, in cui la natura con la rigogliosa policromia dei fiori, degli animali, dei boschi e di tante nascoste bellezze, detiene l’aspetto più vivo e qualificante e religiosamente vero; ma purtroppo in questa natura così turgida, così rutilante di vita, vediamo che si infiltra con ossessiva prepotenza il tarlo roditore della violenza e dalla più selvaggia mostruosità umana; la stessa libertà, che pur dovrebbe elevarsi e sinonimo di bene, diviene, al contrario, oggetto di abusivismo, strumento malefico di brutalità e di impiego distruttivo. "Maliarda libertà ...i lupi sbranarono gli agnelli / il sangue / aggrumato dei trafitti / è ancora lì / attende il tuo riscatto".

In questi colori ora tenui, ora foschi, se non addirittura apocalittici, in questi stupendi chiaroscuri, non scevri da un loro nucleo incandescente di composte forme espressive e di interiore equilibrio, si snoda reazionalmente sedimentata la tessitura lirica di questa raccolta, che vuole essere il sospiro di un’anima proiettato verso un qualcosa di bello, di nobile, di puro.

 

Professor Lucio Russo

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