
Alfonso Attilio Faia, L'anno nuovo
Prodotto nr.: | AD205 |
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L’umana avidità non ha limiti, si spinge fino al più vieto egoismo, tutto sacrifica, nel largo campionario di vizi e di debolezze, al profitto e all’acido prestigio del potere, indifferente e sorda alle istanze della bioetica, che esorta a disciplinare le odierne condotte e a responsabilizzare le coscienze contemporanee al fine di tutelare i diritti delle future generazioni, che di fatto erediteranno le conseguenze catastrofiche di un irrimediabile cortocircuito dell’intero nostro pianeta, devastato dalle deforestazioni, dall’inquinamento atmosferico, dalle crescenti estinzioni di specie animali e vegetali.
Alfonso Attilio Faia mette al servizio della coscienza individuale e collettiva l’esercizio dello scrivere, la sua fondamentale poetica, spiritualmente feconda e generosa, aderente alla schilleriana educazione estetica dell’uomo. Il poeta è o si fa testimone mortificato, dolente ma intemerato del disagio epocale, determinato tanto dalle cupidigie dei vertici, quanto dal fanatismo ideologico e religioso, dalla pazza abiura del buonsenso, complice l’atteggiamento passivo e opportunista di una comunità intollerante e razzista, con la miccia della guerriglia urbana e il chip mafioso nel cervello.